Inaugurata il 12 gennaio 2015, secondo le indicazioni della DGR 856 e 2942 di Regione Lombardia, Polaris è nata per curare e sostenere non solo i malati con interventi altamente specializzati ma anche per dare sollievo al pesante carico delle loro famiglie e formazione ai caregiver.
Polaris è aperta dalle 8:00 alle 17:00 una finestra di tempo per i familiari durante il quale sono certi che i loro cari sono curati nel modo migliore, in un luogo dove anche loro possono trovare conforto, sostegno, comprensione e non ultimo dei momenti formativi.
Polaris è un luogo privilegiato di vita che rompe l’isolamento della demenza.
I tratti distintivi di Polaris
LA CURA DEL PAZIENTE: la cura del malato di Alzheimer e di demenza è multimodale, in altre parole si avvale di interventi multidisciplinari (medico specialista, infermiere, psicologo, educatore, terapista della riabilitazione) modulati individualmente, secondo le caratteristiche del paziente, del suo nucleo famigliare e diverse nelle diverse fasi di malattia, secondo la disabilità presente. Gli ambiti di cura sono i disturbi cognitivi, le alterazioni del comportamento, le attività funzionali e le capacità di relazione: si tratta di interventi solo in parte farmacologici.
Infatti il gold standard sono gli interventi comportamentali e di stimolazione/riabilitazione (cognitiva, arte e musicoterapia, attività ludico ricreative e psicomotorie). Il progetto di cure multidisciplinare viene periodicamente rivalutato e riadattato alla fase di malattia di Alzheimer, inevitabilmente progressiva. Il rallentamento della progressione di malattia, unitamente ad assicurare la migliore qualità di vita possibile al malato ed al suo caregiver sono i risultati di un efficace progetto assistenziale.
IL SOSTEGNO E LA FORMAZIONE DEI FAMILIARI CAREGIVER: in Italia il 90% dei malati di Alzheimer è a carico delle famiglie (dato CENSIS), con le inevitabili conseguenze di carico di stress assistenziale e peggioramento della qualità di vita. E’ noto che anche lo stato di salute dei caregiver (coinvolti nella cosiddetta “giornata di 36 ore” di assistenza) è peggiore, ma nello stesso tempo lo stress assistenziale condiziona anche una peggiore storia di malattia nel paziente.
Per questo si dice che la seconda vittima dell’Alzheimer è il caregiver, ed è noto in letteratura che programmi di formazione e sostegno ai caregiver riducono la comparsa di disturbi del comportamento nel malato e migliorano la qualità di vita. Per questo prestare cure al caregiver è parte integrante delle cure nella malattia di Alzheimer.
Per accedere a Polaris potete chiedere informazioni recandovi alla Recaption della Fondazione Ferrario in Via Garibaldi 1 a Vanzago, telefonando al numero 02 93930110 oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..